Il silenzio è assordante
13.000 obbligazionisti perdono oltre 850 milioni di euro. 1.500 dipendenti finiscono in mezzo ad una strada. I numeri sono da capogiro, e superano di gran lunga quelli degli obbligazionisti “traditi” da CariChieti, Banca Marche, Banca Etruria e CariFerrara. La notizia è di qualche anno fa e ormai pare dimenticata. Sto parlando del fallimento della Deiulemar, Compagnia di Navigazione SpA di Torre del Greco, città che conta circa 90mila abitanti.
13 obbligazionisti su 90mila abitanti vuol dire che almeno un abitante su dieci ha sottoscritto un’obbligazione Deiulemar e, quindi, che questo fallimento ha messo in ginocchio tutta l'economia torrese.
Com’è possibile che sia accaduto? La risposta va ricercata nella storia di un territorio legato alla marineria ed alla pratica del "carato".
La Deiulemar per 40 anni è stata il fiore all’occhiello della marineria di Torre del Greco. Tutto procedeva bene, almeno fino al 2010, quando la società dichiarava un fatturato di un miliardo di euro l’anno. Ad un certo punto il meccanismo si inceppa e nel maggio del 2012 il tribunale di Torre Annunziata accoglie l'istanza di fallimento di sette creditori per un importo di soli 250mila euro. E' uno choc per tutti i risparmiatori. Vengono scovati dai curatori, chiamati a fare chiarezza tra i conti, almeno due tipi di certificati. Oltre infatti alle classiche obbligazioni, regolarmente iscritte nei registri, era diffusa tra i risparmiatori, compresi i dipendenti stessi della compagnia, una quantità non ben definita di “carati”. Questi ultimi non sono altro che il retaggio di un sistema di finanziamento diffuso nel campo armatoriale e rappresentano una quota partecipativa (un ventiquattresimo) delle proprietà di una nave.
Qualche mese fa è emerso, nel corso di un incontro presso il Tribunale di Torre Annunziata, che l'attivo al momento sarebbe in grado di soddisfare solo lo 0,6% del debiti complessivi della Deiulemar, secondo stime fatte dai curatori fallimentari. Praticamente : ZERO.
Il silenzio su questa vicenda, leggendo i giornali delle ultime settimane, è, francamente, assordante.
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