sabato 28 novembre 2020

Gestire i propri soldi : un ventaglio di strumenti utili



Venerdì 27 novembre ho partecipato alla rubrica "EDUCAZIONE ECONOMICA - Istruzioni per l'uso", intervenendo sul tema : 


Gestire i propri soldi : un ventaglio di strumenti utili

a proposito di ... conto corrente, carta di debito, carta di credito, bonifico, assegni ....





venerdì 23 ottobre 2020

Cos'è e perché è importante la pianificazione finanziaria ?

 


Giovedì 22 ottobre ho partecipato alla rubrica "EDUCAZIONE ECONOMICA - Istruzioni per l'uso", intervenendo sul tema :


Cos'è e perché è importante la pianificazione finanziaria ?

Conoscere le nostre entrate, sapere quante e quali sono le nostre spese, individuare quelle superflue e limitarle, ci permette di programmare un percorso di risparmio.




martedì 6 ottobre 2020

Inflazione : Cos'è ? Perché tutelarci ?

 


Venerdì 2 ottobre ho partecipato alla rubrica "EDUCAZIONE ECONOMICA - Istruzioni per l'uso", intervenendo sul tema :

Inflazione

Cos'è ? 

Perché tutelarci ?

Come l' inflazione agisce sul denaro, sui prezzi e come cercare di proteggersi perché .... se nel 1970 non avessimo preso il caffè al bar, con quelle 200 Lire oggi saremmo rimasti senza :(





mercoledì 1 luglio 2020

Perché prendiamo delle decisioni e non delle altre ?



Perché prendiamo delle decisioni e non delle altre ?

Siamo continuamente alle prese con “decisioni” da prendere.

Fare una scelta di fronte a una serie, a volte infinita, di opzioni, ci mette in crisi: può accadere in un luogo fisico, davanti a uno scaffale straboccante di prodotti molto simili tra loro, ma anche online, quando dobbiamo scegliere tra una molteplicità di offerte.

L’economia comportamentale ci insegna una cosa apparentemente molto semplice; cioè che le persone, lasciate a loro stesse, prendono delle cattive decisioni 

Perché prendiamo delle decisioni e non delle altre ? Perché cadiamo in errore ? Perché, di volta in volta, cadiamo nell'errore e prendiamo la strada sbagliata, la meno efficace, la meno utile nel medio lungo termine.

Daniel Kahneman, psicologo israeliano, Premio Nobel per l'economia nel 2002, e Amos Tversky dimostrarono, con brillanti esperimenti, che i processi decisionali umani violavano sistematicamente alcuni principi di razionalità, a causa di bias cognitivi ed euristiche.

Il bias cognitivo “indica una tendenza a creare la propria realtà soggettiva, non necessariamente corrispondente all'evidenza, sviluppata sulla base dell'interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio”.

Un esempio è l'overconfidence (clicca qui per avviare un video)

Un’euristica è una strategia cognitiva utilizzata inconsapevolmente della nostra mente per raccogliere e processare le informazioni velocemente e con capacità di calcolo ed elaborazione contenute. 

Un ambiente, un contesto di scelta, opportunamente progettato, costruito, potrà facilitare e guidare il processo decisionale verso le “buone” decisioni : l’architettura delle scelte.

C’è una teoria che ha dato un contributo importante all'architettura della scelta: è la teoria dei nudge, elaborata da Richard Thaler, premio Nobel per l'economia nel 2017.

Il "nudge", tradotto in italiano con "la spinta gentile" è un piccolo mutamento che induce a concentrare le proprie risorse sull'obiettivo. Un esempio riguarda i bagni dell'aeroporto di Amsterdam, dove un intraprendente custode ha risolto i problemi di "mira" degli utenti disegnando una piccola mosca vicino al buco degli orinatoi. Eccolo il "nudge", la piccola spinta che ci conduce a conseguire l'obiettivo dove cartelli e lunghe spiegazioni hanno mancato il risultato.

domenica 29 marzo 2020

I mercati scenderanno ancora ? Vendo ? Oppure, hanno già toccato i minimi ? Compro ?



I mercati scenderanno ancora ? Vendo ?
Oppure, hanno già toccato i minimi ? Compro ?


Certamente viviamo in una situazione di grande incertezza. 

Che fare ?

Cerchiamo una risposta osservando cosa è accaduto nel passato. 

Le statistiche dimostrano che c'è una forte tendenza a entrare tardi nei mercati, cioè quando gran parte del rialzo è già realizzato.

Perché ciò accade ?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo chiederci : Di quante informazioni abbiamo bisogno per sentirci sicuri di una tendenza presente in una sequenza di dati ?

Facciamo un esperimento.

Prendiamo due scatole identiche: nella PRIMA inseriamo 85 biglie nere e 15 biglie bianche; nella SECONDA esattamente il contrario, cioè 15 biglie nere e 85 biglie bianche. 


Le chiudo entrambe, le imballo e le consegno ad un corriere. Dopo una settimana il corriere mi riconsegna solo una delle due scatole.
Avrà riportato la PRIMA scatola oppure la SECONDA ?
Per scoprirlo, posso aprirla ed estrarre, una alla volta, le biglie. 
Di quante estrazioni ho bisogno per essere (quasi) certo di avere tra le mie mani la PRIMA ovvero la SECONDA scatola ?
Estraggo la prima biglia : è nera.
Ci sono l'85% di probabilità che la prima biglia nera sia estratta dalla PRIMA scatola, siccome vi sono 15 biglie bianche e 85 biglie nere (ovviamente sono il 15% le probabilità che sia stata estratta dalla SECONDA scatola).
Estraggo la seconda biglia. E' di nuovo nera.
Quante sono le probabilità che venga anch’essa dalla PRIMA scatola invece che dalla SECONDA ? il 97%, utilizzando il teorema di Bayes.
E alla terza biglia nera estratta? Sono più di 99% (0,995)! 
E alla quarta? Di fatto la quarta estrazione di una biglia nera non fornisce quasi più informazioni: si passa da 0,995 a 0,999!

Eppure, l'evidenza empirica dimostra che le persone richiederanno in media una sequenza di 6 estrazioni per essere quasi certi, cioè sicuri al 99%, che le biglie nere siano estratte dal PRIMO sacco. Invece, come visto, bastano solo 3 estrazioni.

Le persone vogliono molte più biglie per essere sicure, di quelle che staticamente sarebbero sufficienti. Sembrano non fidarsi.

Ciò spiega perché, nel passato, gli investitori retail sono rientrati massicciamente sui fondi azionari quando ormai era già avvenuto molto del rialzo degli indici, come confermato dall'analisi dei flussi netti delle entrate/uscite dai fondi azionari.

Dal 2009 a oggi (ma in realtà da sempre) l’andamento dei flussi di raccolta dei fondi d’investimento è sempre stato altamente correlato con l’andamento dei mercati.

I mercati salgono? C'è avidità e cresce la vendita dei fondi e la raccolta. 
I mercati scendono? C'è paura e aumentano i rimborsi.



L’economia comportamentale ha dimostrato che questo comportamento è assolutamente dannoso nel lungo termine per gli stessi investitori (il cosiddetto “Behavior Gap”), ma così funziona (spesso) la nostra testa.

Il termine “Behavior Gap” ("gap comportamentale") descrive la differenza tra i rendimenti più elevati che gli investitori potrebbero potenzialmente guadagnare e i rendimenti più bassi che effettivamente guadagnano a causa del loro comportamento, non a causa degli investimenti che scelgono, ma a causa del modo in cui utilizzano tali investimenti. Se questi investitori si comportassero diversamente pur continuando a utilizzare gli stessi investimenti, otterrebbero risultati migliori.

Ciò che conta non è "quando", ma per "quanto" tempo.

sabato 22 febbraio 2020

Come gestire i beni detenuti all'estero (pubblicato su "MyAdvice", Gennaio 2020)




Come gestire i beni detenuti all'estero

I soggetti residenti in Italia, tassati in relazione ai redditi ovunque prodotti, che detengono investimenti all'estero e attività estere di natura finanziaria a titolo di proprietà o di altro diritto reale, indipendentemente dalle modalità della loro acquisizione, sono obbligati alla compilazione del quadro RW della dichiarazione Unico, anche se nel corso del periodo d'imposta hanno totalmente disinvestito.

Il quadro RW ha una duplice obiettivo:  
• impositivo, cioè di realizzare una base imponibile per l’applicazione dell'IVIE (imposta sul valore degli immobili situati all’estero) e dell'IVAFE (imposta sul valore delle attività finanziarie all'estero); 
• di monitoraggio fiscale, anche al fine di constatare la compatibilità delle attività detenute all'estero con i redditi dichiarati e / o i patrimoni posseduti in Italia.

Sono soggetti all'IVIE (Imposta sul valore degli immobili situati all'estero)  gli immobili all'estero, a qualsiasi uso destinati e non adibiti ad abitazione principale, di proprietà di persone fisiche residenti in Italia
il valore  da prendere come riferimento per il calcolo dell'imposta cambia, a seconda dello Stato in cui è situato l’immobile. Per i Paesi appartenenti all'Unione europea il valore da impiegare è prioritariamente quello catastale, così come è individuato e rivalutato nel Paese in cui l’immobile è situato, per l’assolvimento di imposte di natura reddituale o patrimoniale; per gli altri Stati, è invece costituito dal costo risultante dall'atto di acquisto ovvero, in mancanza, dal valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l'immobile. L’aliquota è pari, ordinariamente, allo 0,76% del valore degli immobili; scende allo 0,4% per gli immobili adibiti ad abitazione principale che in Italia risultano classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

L’IVAFE (imposta sul valore delle attività finanziarie all'estero) deve essere versata dalle persone fisiche residenti in Italia che detengono all'estero prodotti finanziari, conti correnti e libretti di risparmio.

L’imposta, dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e al periodo di detenzione,  è pari  al 2 per mille del valore dei prodotti finanziari, che coincide con il valore di mercato, ovvero è stabilita nella misura fissa di 34,20 euro per ciascun conto corrente e libretto di risparmio, se il valore medio di giacenza annuo è superiore a 5.000 euro. 

Il versamento dell’Ivie e dell’Ivafe segue le stesse regole previste per l’Irpef, comprese quelle riguardanti le modalità di versamento dell’imposta in acconto e a saldo.


sabato 4 gennaio 2020

Il panico



Il panico

Il vocabolario Treccani così definisce il panico: "Senso di forte ansia e paura che un individuo può provare di fronte a un pericolo inaspettato, e che determina uno stato di confusione ideomotoria, caratterizzata per lo più da comportamenti irrazionali: farsi prendere, lasciarsi vincere dal panico. In particolari situazioni, tale reazione può diffondersi rapidamente tra più individui di una folla, dando luogo a fenomeni di panico collettivo: la folla è fuggita in preda al p.; lo scoppio improvviso ha suscitato il p. del pubblico. Anche, psicosi collettiva provocata dal diffondersi di notizie allarmanti: il crollo delle azioni ha fatto nascere il p. nell’ambiente della borsa; le notizie sull’epidemia hanno diffuso il p. nella popolazione".

Quando c'è "panico" mantenere la calma non è semplice, ma è indubbiamente la strada migliore, a condizione però di essersi dotati di un metodo e di rispettarne le regole con paziente scrupolosità.

Una scelta di investimento può essere definite avveduta solo se fondata sulla valutazione dei fondamentali economici. 

Conoscete la storia dei McNugget di McDonald ? 
Proprio quelle, le crocchette di pollo. All’inizio degli anni ’80 McDonald aveva forti dubbi ed esitava ad introdurre le crocchette nel suo menu perché temeva di esporsi alla volatilità del prezzo dei polli e non poteva coprirsi dal rischio non esistendo un mercato futures. Ma un giovane consulente, Ray Dalio, ebbe l’idea, semplice e geniale, di analizzare i fondamentali: se non esiste un mercato futures sui polli, esiste quello sul mais e sui semi di soia. Non si nutrono di quello i polli? E non è forse la volatilità dei cibi per polli a determinare il costo finale per gli allevatori? Dalio convinse così gli allevatori ad utilizzare i futures sulle granaglie e permise a McDonald di pattuire con loro dei prezzi stabili.

Le storia delle crocchette di pollo insegna che conoscere le singole fonti di rischio e di rendimento può permettere di assemblarle tra loro in modo che nessuna classe di attivo possa affondare il portafoglio.