sabato 27 luglio 2019

L'irrazionalità nella fase di acquisto


L'irrazionalità nella fase di acquisto


La moderna società dei consumi è il luogo in cui si afferma il desiderio di possedere immediatamente beni o servizi, in modo non sempre mediato da una riflessione consapevole e razionale.

Quotidianamente ragioniamo, facciamo, proviamo emozioni differenti e complesse. Proprio queste emozioni influenzano la nostra capacità di prendere decisioni e pilotano i nostri comportamenti, anche i più banali.

Ogni scambio che ha come mezzo il denaro – spendere o risparmiare, accantonare o investire, dare in regalo o cedere al prezzo “giusto” – implica il rischio di azioni illogiche, inintenzionali, contrarie alla legge dell’utilità marginale ovvero che non massimizzano il guadagno.

Giudizi e valutazioni risultano infatti essere molto più imprecisi e instabili di quanto non ci si possa aspettare considerato il nostro essere persone razionali. Molto spesso le preferenze che sostengono le nostre scelte sono contraddittorie, illogiche o contrarie a un interesse oggettivo: basiamo le nostre strategie decisionali molto più su sensazioni e intuito soggettivi che su calcoli razionali e probabilistici.

Nella gestione quotidiana di problemi economici, il nostro agire è limitato più dal nostro modo di gestire le informazioni e la percezione del mondo, che dalle nostre reali capacità cognitive; i nostri comportamenti sono determinati da intuizioni, illusioni ed imprecisioni nonostante le nostre capacità ed esperienza a gestire conti e denaro, facendo affidamento più alla pancia e al cuore che alla testa. Il motivo è che proprio la testa lavora in una condizione di risparmio energetico, cercando risposte soddisfacenti senza utilizzare eccessivamente le risorse a disposizione, abbassando quindi il più possibile il consumo di glucosio, prezioso elemento energetico per il nostro cervello. Infatti, il nostro corpo è una macchina che cerca di sfruttare al massimo i nutrienti a disposizione, risultato di un’evoluzione durata milioni di anni in un contesto di risorse di cibo limitate.

(pubblicato su MyAdvice, n. 3 anno 8, maggio - giugno 2019)