sabato 29 giugno 2019

The Nudge ovvero l'Economia comportamentale


The Nudge ovvero l'Economia comportamentale

Il 12 giugno scorso, nella splendida cornice del Teatro dal Verme di Milano, davanti ad una platea di 1300 persone mi sono stati consegnati da PF Professione Finanza tre premi.


Il momento per me più importante, però, era accaduto qualche ora prima, quando, su quello stesso palco, era salito Richard H. Thaler PhD, premio Nobel per l'economia nel 2017.


Quello che conta di più per il ritorno dei nostri investimenti e per la gestione dei nostri risparmi è il nostro comportamento :  il modo in cui  prendiamo le decisioni, come manteniamo o cambiamo le nostre scelte di portafoglio, i nostri piani di investimento, i nostri piani finanziari.
E' un'interazione difficile quella tra la nostra razionalità economica, i nostri sentimenti, le nostre emozioni.
A questo si è dedicata una nuova branca dell'economia, l'economia comportamentale. E' diventata così importante la relazione tra il nostro cervello - il modo in cui funziona - e come prendiamo le decisioni che il secondo premio Nobel in poco più di 10 anni è andato ad uno degli esperti - dei pionieri - di questa disciplina, al Prof. Richard Thaler.
Qualcuno lo ha definito il Nobel dell'acqua calda e, in questo caso, lungi dall'essere una critica, si tratta di un complimento perché è lo stesso Thaler, classe 1945, docente di Finanza Comportamentale all'Università di Chicago, a dire per primo, con chiarezza, "silly things are my life’s work" cioè : "ho dedicato il lavoro di una vita alle stupidaggini". 
Le "silly things" (stupidaggini) che intende hanno, però, un peso determinante nelle scelte economiche di ciascuno di noi. Si tratta - come indaga da anni la finanza comportamentale che lo stesso Thaler ha contribuito a trasformare in scienza - di trappole mentali che ci impediscono la scelta corretta in termini di investimenti, accantonamenti per la pensione, assicurazioni, futuro dei figli e della famiglia. 
Argomenti talmente popolari da fargli impersonare se stesso in una delle produzioni più famose di Hollywood "La grande scommessa".



Il concetto per il quale è più noto è quello di "Nudge", tradotto in italiano con "la spinta gentile" : si tratta di un piccolo mutamento che induce a concentrare le proprie risorse sull'obiettivo. L'esempio con il quale lo ha descritto in varie occasioni, e torniamo alle "silly things", riguarda i bagni dell'aeroporto di Amsterdam, dove un intraprendente custode ha risolto i problemi di "mira" degli utenti disegnando una piccola mosca vicino al buco degli orinatoi. Eccolo il "nudge", la piccola spinta che ci conduce a conseguire l'obiettivo dove cartelli e lunghe spiegazioni hanno mancato il risultato.



Importante nella sua ricerca anche il concetto di "mental accounting", ovvero la pratica di assegnare un valore ai beni non solo in base al prezzo ma anche all'investimento emotivo. Per descriverlo Thaler usa spesso un racconto di Gene Hackman e Dustin Hoffman.





"Well, Hackman says when they were both young actors he was over at Dustin Hoffman’s house and Hoffman asks him for a loan. Hackman goes into the kitchen and sees all these Mason jars with labels — “entertainment” and “books” and “rent” — and they all have money in them. Except for one, the one that says “food.” So he says to Hoffman: “You have plenty of money, why do you need money?” And Hoffman says, ‘There’s no money in the food jar. I can’t touch the other money.”They laugh, they go on, it’s funny but you know, it’s serious. Because we all do that."
Bene, Hackman racconta che, quando erano entrambi giovani attori, era a casa di Dustin Hoffman e Hoffman gli chiese un prestito. Hackman va in cucina e vede tanti barattoli "Mason" con etichette - "intrattenimento", "libri", "affitto" - e tutti contengono soldi. Tranne uno, quello del "cibo". Quindi chiede a Hoffman: "Hai un sacco di soldi, perché hai bisogno di soldi?" E Hoffman risponde: "Non ci sono soldi nel barattolo del cibo. Non posso toccare gli altri soldi. "Ridono, continuano, è divertente, ma sai è serio. Perché lo facciamo tutti.
La risposta di Hoffman fa riflettere Thaler: quei soldi sono per altro, dice all'amico. Il vaso del cibo è vuoto. Per il premio Nobel la risposta contraddice una delle più classiche teorie economiche : il valore dei beni, perfino del denaro, risente dell'investimento emotivo che ci mettiamo. E' lo stesso che ci frena dal vendere azioni che abbiamo pagato troppo, dal liberarci di una casa che non rende più come dovuto, che ci induce a comprare o vendere azioni quando tutti lo fanno causando bolle o crolli dei mercati.
Tutte banalità insomma.
"Silly things".
Fino a che perfino l'Accademia Svedese non ha capito quanto vale per l'economia mondiale la scienza dell'acqua calda.
Il premio Nobel per l’economia 2017 stato assegnato allo studioso statunitense Richard H. Thaler dell’università di Chicago “per il suo contributo all’economia comportamentale”. Cioè quella branca che, impiegando concetti tratti dalla psicologia, elabora modelli di comportamento alternativi rispetto a quelli formulati dalla teoria economica classica. Thaler ha “incorporato nell’analisi del processo decisionale economico ipotesi realistiche dal punto di vista psicologico”, ha spiegato la Royal Academy svedese. "Esplorando le conseguenze della razionalità limitata, delle preferenze sociali e della mancanza di autocontrollo, ha mostrato come questi tratti umani influenzano le decisioni individuali e gli esiti di mercato", si legge nella motivazione della Royal Academy svedese.