mercoledì 1 luglio 2020

Perché prendiamo delle decisioni e non delle altre ?



Perché prendiamo delle decisioni e non delle altre ?

Siamo continuamente alle prese con “decisioni” da prendere.

Fare una scelta di fronte a una serie, a volte infinita, di opzioni, ci mette in crisi: può accadere in un luogo fisico, davanti a uno scaffale straboccante di prodotti molto simili tra loro, ma anche online, quando dobbiamo scegliere tra una molteplicità di offerte.

L’economia comportamentale ci insegna una cosa apparentemente molto semplice; cioè che le persone, lasciate a loro stesse, prendono delle cattive decisioni 

Perché prendiamo delle decisioni e non delle altre ? Perché cadiamo in errore ? Perché, di volta in volta, cadiamo nell'errore e prendiamo la strada sbagliata, la meno efficace, la meno utile nel medio lungo termine.

Daniel Kahneman, psicologo israeliano, Premio Nobel per l'economia nel 2002, e Amos Tversky dimostrarono, con brillanti esperimenti, che i processi decisionali umani violavano sistematicamente alcuni principi di razionalità, a causa di bias cognitivi ed euristiche.

Il bias cognitivo “indica una tendenza a creare la propria realtà soggettiva, non necessariamente corrispondente all'evidenza, sviluppata sulla base dell'interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio”.

Un esempio è l'overconfidence (clicca qui per avviare un video)

Un’euristica è una strategia cognitiva utilizzata inconsapevolmente della nostra mente per raccogliere e processare le informazioni velocemente e con capacità di calcolo ed elaborazione contenute. 

Un ambiente, un contesto di scelta, opportunamente progettato, costruito, potrà facilitare e guidare il processo decisionale verso le “buone” decisioni : l’architettura delle scelte.

C’è una teoria che ha dato un contributo importante all'architettura della scelta: è la teoria dei nudge, elaborata da Richard Thaler, premio Nobel per l'economia nel 2017.

Il "nudge", tradotto in italiano con "la spinta gentile" è un piccolo mutamento che induce a concentrare le proprie risorse sull'obiettivo. Un esempio riguarda i bagni dell'aeroporto di Amsterdam, dove un intraprendente custode ha risolto i problemi di "mira" degli utenti disegnando una piccola mosca vicino al buco degli orinatoi. Eccolo il "nudge", la piccola spinta che ci conduce a conseguire l'obiettivo dove cartelli e lunghe spiegazioni hanno mancato il risultato.