mercoledì 2 marzo 2016

Sull’Europa - e sull’Italia - torna lo spettro deflazione


Sull’Europa - e sull’Italia - torna lo spettro deflazione

L’obiettivo della BCE di portare la variazione dei prezzi al consumo al 2% sembra sfumare. I dati preliminari diffusi da Eurostat dicono infatti tutt’altro: il tasso di inflazione dell’Eurozona è stato a febbraio negativo dello 0,2%.. Stessa identica sorte tocca all’Italia, con un calo dello 0,2% mensile e dello 0,3% annuo, come non accadeva ormai da nove mesi. 

La principale causa del rallentamento è da attribuirsi al collasso dei prezzi delle materie prime nel  settore energetico, con il petrolio in cima alla lista. Il greggio ha raggiunto i minimi da circa 12 anni a questa parte, principalmente per l’eccesso di produzione. 
Un altro motivo di ribasso nella variazione dei prezzi è legato alle verdure che, segnala Coldiretti, si è attestato ad un pericoloso -11%. 
Escludendo infatti le materie prime energetiche e i beni alimentari non lavorati, l'inflazione -cosiddetta “di fondo” - passa in territorio positivo attestandosi a +0,5%, comunque piuttosto scarsa ed in ribasso rispetto al +0,8% di gennaio.

Considerato che la BCE ha già abbassato il costo del denaro ai minimi storici ed avviato il Quantitative Easing  con acquisti ogni mese di 60 miliardi di Euro di Titoli di Stato, misure che si sono rivelata insufficienti, le decisioni che saranno prese giovedì della prossima settimana sono molto attese dai mercati, tenuto conto che il tasso target di inflazione rimane il 2% annuo. 

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