Se tagli la siepe della villa comunale non paghi la tasse.
I cittadini bisognosi possono chiedere di pagare tasse e tributi, come TASI, IMU e TARI, con il proprio lavoro, prestando la propria opera nei lavori socialmente utili che ogni Comune ha la possibilità di stabilire di volta in volta. A tal fine le amministrazioni hanno oggi a disposizione uno strumento, il baratto amministrativo, introdotto dal Decreto Sblocca Italia, con l'articolo 24 del DL 133/2014 che stabilisce :
"I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute."
Un cittadino può avere accesso all’istituto del baratto amministrativo se soddisfa le seguenti condizioni:
1) comprovare lo stato di disagio economico, ad esempio dimostrando l’impossibilità di pagare a causa della perdita o della riduzione della capacità reddituale;
2) avere tributi già scaduti;
3) farne apposita richiesta al Comune.
Sono già numerosi i Comuni che hanno recepito questa normativa, da quello di Novara a quello di Marcellinara, in Calabria. Recentemente anche Milano, che ha anche stilato un elenco di “lavoretti” utili. Per ciascuna ora di lavoro prestata, ai cittadini milanesi morosi verrà riconosciuto un corrispettivo di 10 euro, con i quali potrà saldare i debiti maturati fino al 2013, con un minimo di 1.500 euro.
Il baratto amministrativo è senza dubbio una buona idea dando a cittadini ed amministrazioni la possibilità di trovare una soluzione alternativa a cartelle esattoriali e ad ingiunzioni di pagamento.
Nessun commento:
Posta un commento