Tassi "sottozero": che fare ? o meglio .... cosa non fare ?
E' noto che, anche a causa dell’inflazione molto bassa, la BCE ha avviato una politica monetaria molto aggressiva, che si è concretizzata nell’acquisto mensile prima di 60miliardi, oggi di 80miliardi, di titoli obbligazionari; in particolare di Titoli di Stato. Questi acquisti massicci hanno schiacciato i rendimenti; talmente tanto che, per alcune scadenze, soprattutto quelle ravvicinate, i rendimenti sono andati negativi. Ad esempio, i titoli italiani con scadenza fino a 3 anni sono "sottozero". In concreto questo vuol dire che il risparmiatore che compra un Bot a sei mesi, non riceverà alla scadenza interessi ma sarà lui a pagare lo Stato.
Non conosco risparmiatori che investono per perdere, ma tutti desiderano investire per incrementare il proprio capitale, cioè per guadagnare qualcosa. Quindi penso che pochi hanno interesse ad investire su titoli che hanno rendimenti negativi. Per questo motivo una soluzione che il risparmiatore potrebbe decidere di scegliere, e qualche risparmiatore lo ha fatto, è comprare titoli di stato che hanno scadenze molto lontane. Un risparmiatore che si accontentasse del rendimento del 2%, potrebbe comprare un BTP 1.8.2039, che oggi è la prima scadenza utile ad offrire un rendimento superiore al 2%.
Il rendimento è una faccia della medaglia. L’altra faccia è il rischio. Tutte le attività finanziarie sono quotate sui mercati, o quasi tutte, e il prezzo delle attività finanziarie nel tempo oscilla, cioè si muove. Sale e scende.
Se osserviamo il grafico del citato BTP 2039 possiamo vedere che, in tre anni, il prezzo da circa 99 è salito a oltre 160 (+61,62%), per crollare in breve tempo a 125 (-21,88%) risalendo oggi in area 152 (+21,60%). Oscillazioni molto ampie. Quindi, il risparmiatore che ha comprato il BTP 2039, per avere un rendimento del 2%, si espone al rischio di perdere in conto capitale un multiplo del rendimento che ottiene.
Siccome i rendimenti sono scesi talmente tanto da andare negativi, stiamo certamente vivendo una fase "anomala". Di ciò molti risparmiatori non sono coscienti perché le persone “normali” usano la loro memoria personale come sistema di riferimento per prendere decisioni: siccome hanno sempre visto scendere i tassi immaginano che non saliranno più. Così tendono a sottovalutare le conseguenze di una salita dei tassi a partire da livelli così bassi.
Non sappiamo quando, ma purtroppo è certo che i tassi - prima o poi - saliranno. E quando accadrà sarà molto pericoloso avere in portafoglio titoli a lunghissima scadenza. Il problema è che normalmente si ha paura delle cose paurose e non di quelle pericolose.
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