Come funziona il bail-in ?
Chi è escluso ?
Il 2
luglio scorso è stata approvato dalla Camera con larga maggioranza il disegno di legge n. 3123 di recepimento, tra
l’altro, - all’art.8 - della Direttiva UE n. 2014/59/UE. In
particolare, “… istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti
creditizi …” con l’introduzione, anche in Italia, del sistema del Bail-In. Con
questa espressione si fa riferimento al meccanismo di salvataggio di una banca
dall’“interno”, e si contrappone allo strumento del “bail-out”, salvataggio
dall’esterno, che si concretizza attraverso l’intervento dello Stato.
In
sostanza dal 1° gennaio 2016 i
problemi delle banche andranno risolti dall’interno, anche ricorrendo ai
depositi superiori ai 100mila euro,
oltre che agli azionisti e agli obbligazionisti meno tutelati,
attraverso la riduzione forzosa del valore delle azioni e del debito della
banca in crisi, e/o nella conversione di quest’ultimo in capitale. Lo scopo della
norma è quello di coinvolgere gli investitori privati, per evitare di far
ricadere il costo del default sulle spalle di tutti i contribuenti in maniera
indistinta, come avviene utilizzando gli interventi statali.
Ecco
un quadro di sintesi:
COME FUNZIONA IL BAIL-IN…
La gerarchia dei crediti a rischio e dei soggetti
chiamati ad intervenire nei casi di insolvenza delle banche dal 1° gennaio
2016
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… E CHI E’
ESCLUSO DAL BAIL-IN
Sono sempre
esclusi dal Bain-in:
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1|
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AZIONISTI
Azioni: Common
Equity 1 (Cet1)
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Depositi fino a
100mila euro
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Passività
garantite, inclusi i covered bond
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2|
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OBBLIGAZIONISTI
Bond: Additional Tier 1 (At1) e Tier 2
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Passività in
custodia per conto terzi
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Passività da
sistemi pagamento e regolamento,
con scadenza
residua inferiore a 7 giorni
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3|
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CREDITI NON GARANTITI
Crediti non
garantiti
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Passività
interbancarie con una durata originaria inferiore a 7 giorni, escluse quelle
infragruppo
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Debiti nei
confronti di dipendenti
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4|
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DEPOSITANTI
Depositi non
garantiti oltre i 100mila euro
e le passività
con la Bei
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Debiti
commerciali relativi a beni e servizi indispensabili all’operatività della
banca
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Debiti nei
confronti del fisco
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le banche non dovrebbero fallire, guidate da costosissimi managers illuminati e integerrimi.
RispondiEliminanella lista della "gerarchia dei crediti" non vedo i patrimoni di questi pagatissimi managers nominati.
perche' in italia la responsabilita' personale esiste solo per la gente comune?
In un’economia di mercato tutte le “aziende”, e quindi anche la banche, possono fallire. E ciò è accaduto anche in Svizzera, da taluni considerata porto sicuro. Infatti nel 1991 fallì la Cassa di Risparmio di Thun, causando danni anche a piccoli risparmiatori. In Italia da ricordare il fallimento del Banco Ambrosiano e del Banco di Napoli.
EliminaI dirigenti delle banche sono assoggettati alla Legge, come tutti i cittadini. Inoltre, sono vigilati dalla Banca d’Italia, che può irrogare sanzioni amministrative di carattere pecuniario. E’ di pochi giorni fa la notizia di decreti ingiuntivi agli ex vertici di Banca delle Marche per riscuotere maxi multe.
Infine, i dirigenti delle banche sono “persone” come le altre, e quindi possono commettere errori. Così come, ad esempio, il costosissimo chirurgo può commettere un errore fatale.