Voglio
ringraziare pubblicamente tutti i medici e gli infermieri dei tre ospedali in
cui sono stato ricoverato perché mi hanno aiutato a superare il momento più
difficile della mia vita.
Hanno
fatto tutto il possibile, ed anche l’impossibile, per farmi stare meglio; per
sostenermi anche psicologicamente.
Hanno svolto
il proprio lavoro con competenza, professionalità, e, soprattutto, con passione e carità. Senza il loro aiuto
oggi non sarei qui; ero sull’orlo del precipizio, e loro – e non sono retorico
- mi hanno restituito alla vita.
Posso
dire di aver incontrato l’Italia migliore, che –pur tra mille difficoltà – dà
il meglio di sé.
GRAZIE !
Questi
i motivi.
Non
troverete alcun nome, perché le persone che mi hanno aiutate sono davvero
tante; e di qualcuno non ricordo, o non ho mai saputo, il nome.
Mercoledì
15 agosto 2012, alle due di notte, la guardia medica – chiamata perché avevo
difficoltà di respirazione malgrado la cura in corso per una bronchite – mi
disse di andare immediatamente in ospedale perché avevo la pressione a 200,
anche dopo che mi era stato iniettato un farmaco, e di non fare sforzi.
Arrivato
al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento un infermiere, con una sedia a rotelle a cui incredibilmente mancava
l’appoggiapiedi, mi ha portato nella sala di primo intervento ed aiutato – con
suoi colleghi - a salire sul letto.
Stavo
malissimo.
Hanno
misurato la pressione, che intanto era arrivata a 250. Poi ho cominciato a
tossire. I colpi di tosse erano talmente forti che ho dovuto togliere gli
occhiali. Dopo un po’ ho cominciato a sputare sangue: non riuscivo a respirare. Mi mancava
letteralmente il fiato. In quel momento ho pensato che stavo per morire, che
non avrei più visto mio figlio, che non ha ancora sei anni, e le mie figlie.
Ero disperato.
Non so
quanto tempo è passato e quanti e quali medicinali mi sono stati somministrati,
ma la mattina la pressione era scesa a livelli meno preoccupanti e, sulla base
dei risultati delle analisi che mi erano state fatte, sembrava che tutto
dovesse dipendere da un’insufficienza renale. Mi era stato messo un catetere vescicale.
Ed anche l’ossigeno.
Date le
mie condizioni, sono stato trasferito all’unità di terapia intensiva del
reparto di cardiologia, e tenuto sotto controllo costante (cuore, pressione).
Hanno iniziato immediatamente una terapia.
Nel
primo pomeriggio mi è ritornata la tosse, fortissima. Ho ricominciato a sputare
sangue, la pressione è risalita, sentivo il cuore battere all’impazzata. Sono
intervenuti anche medici del reparto di Rianimazione ed ho superato anche questa
seconda crisi.
Accertata
l’insufficienza renale – con esami ed una consulenza nefrologica –, e che l’anemia – mi sono state fatte due
trasfusioni – non era dovuta a lesioni interne, sono stato trasferito a Nocera Iinferiore.
Arrivato
al reparto Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore
nella tarda mattinata di sabato 18 agosto hanno immediatamente avviato tutti gli
esami necessari, e possibili, per formulare la diagnosi. Martedì 21 agosto, siccome
i valori relativi alla funzionalità renale – monitorati quotidianamente –
peggioravano velocemente, mi è stato messo il catetere giugulare, ed ho fatto
due ore di dialisi; ripetute giovedì e sabato, quando ho anche fatto due
plasmaferesi. Tutti gli esami effettuati
– del sangue, delle urine, ecografie, tac e quant’altro (ho fatto più esami nel
corso della degenza che in tutta la mia vita) – non erano però sufficienti per
formulare la diagnosi. Era indispensabile sottopormi ad una biopsia del rene.
Trasferito lunedì 27 al
reparto Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Maria
SS. Addolorata di Eboli, nello stesso pomeriggio ho fatto dialisi e plasmaferesi. Ho anche firmato il
consenso alla biopsia, siccome si tratta di un intervento che presenta dei
rischi. Il giorno successivo – la pressione era su livelli accettabili ma non
ottimali - è stata eseguita la biopsia. Grazie alla bravura ed all’esperienza
del chirurgo e del suo staff è’ andato
tutto benissimo, come confermato da una ecografia eseguita la sera. Svolte
ulteriori analisi, definita la diagnosi
e la terapia sono stato dimesso il 6 settembre 2012
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