sabato 23 aprile 2016

C'è del marcio nel regno di Danimarca


C'è del marcio nel regno di Danimarca

"L'Europa al test dei tassi negativi", "La sciagura dei tassi d'interesse negativi", "Gli spread tornano a scendere, tassi sotto zero sui Bot", "Cadono i rendimenti dei titoli di Stato: il Btp a tre anni va <sottozero> in asta" : sono solo alcuni dei titoli dei giornali che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi. Circa un anno fa la Bce ha avviato una politica monetaria molto aggressiva per contrastare la deflazione abbassando infine, il 10 marzo scorso, a -0,40% il tasso sui depositi. Anche altre banche centrali hanno portato i tassi in territorio negativo : Banca del Giappone, Banca di Svezia, Banca Nazionale Svizzera, Banca di Norvegia, Banca Nazionale di Danimarca .......

E' dal luglio del 2012 che i tassi, in Danimarca, sono negativi. Le mosse della Bce hanno poi obbligato la Danmarks Nationalbank ha tagliare ulteriormente i tassi, nel tentativo di difendere il cambio quasi fisso con l'euro. Oggi il tasso sui depositi in Danimarca è - 0,65% (dall'8 gennaio del 2016).

Proprio in Danimarca un mutuatario a fine mese scorso, invece di pagare gli interessi sul proprio debito, ha ricevuto un accredito da parte della propria banca. Non è una favola, sebbene la Danimarca sia il Paese di Hans Christian Andersen. Succede quando lo spread sui mutui a tasso variabile, sommato al tasso di indicizzazione (in questo momento come detto a -0,65 %), non è sufficiente a riportare in positivo il tasso sul mutuo. Il cliente in questione alla fine del trimestre scorso, come racconta il Wall Street Journal, ha ricevuto dalla sua banca l’equivalente di 33 euro. E non è detto che possa capitare solo in Danimarca. Anche la Svizzera, ad esempio, ha condizioni di mercato simili ed il caso potrebbe quindi ripetersi. Teoricamente anche in Italia è possibile, ma improbabile, perché gli spread sono più elevati rispetto a quelli dei due Paesi citati.

Vista l’evidente convenienza, negli ultimi mesi le famiglie danesi sono state incoraggiate ad accendere un mutuo. Due le conseguenze. La prima: si è assistito ad un boom dell’indebitamento privato, arrivato a livelli preoccupanti, e ad oggi uno dei più alti al mondo. La seconda: un fiume di denaro si è riversato nel mercato immobiliare e, in soli tre anni, i prezzi delle case hanno subito aumenti fino al 60%. La Danimarca quindi rischia seriamente di dover fronteggiare lo scoppio di una mega-bolla del mattone, con pericoli maggiori rispetto a quelli già affrontati nel 2008 quando restò coinvolta nello scandalo dei mutui subprime. In breve, un'intera popolazione rischia di finire sul lastrico.

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