sabato 26 marzo 2016

Se tagli la siepe della villa comunale non paghi la tasse.


Se tagli la siepe della villa comunale non paghi la tasse.

I cittadini bisognosi possono chiedere di pagare tasse e tributi, come TASI, IMU e TARI, con il proprio lavoro, prestando la propria opera nei lavori socialmente utili che ogni Comune ha la possibilità di stabilire di volta in volta. A tal fine le amministrazioni hanno oggi a disposizione uno strumento, il baratto amministrativo, introdotto dal Decreto Sblocca Italia, con l'articolo 24 del DL 133/2014 che stabilisce :
"I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute."

Un cittadino può avere accesso all’istituto del baratto amministrativo se soddisfa le seguenti condizioni:
1) comprovare lo stato di disagio economico, ad esempio dimostrando l’impossibilità di pagare a causa della perdita o della riduzione della capacità reddituale;
2) avere tributi già scaduti;
3) farne apposita richiesta al Comune.

Sono già numerosi i Comuni che hanno recepito questa normativa, da quello di Novara a quello di Marcellinara, in Calabria. Recentemente anche Milano, che ha anche stilato un elenco di “lavoretti” utili. Per ciascuna ora di lavoro prestata, ai cittadini milanesi morosi verrà riconosciuto un corrispettivo di 10 euro, con i quali potrà saldare i debiti maturati fino al 2013, con un minimo di 1.500 euro.

Il baratto amministrativo è senza dubbio una buona idea dando a cittadini ed amministrazioni la possibilità di trovare una soluzione alternativa a cartelle esattoriali e ad ingiunzioni di pagamento. 

sabato 19 marzo 2016

Se invece della deflazione c’è troppa inflazione


Se invece della deflazione c’è troppa inflazione

Il 2 marzo ho pubblicato un articolo che paventava il ritorno dello spettro della deflazione. Per scongiurarlo Mario Draghi, giovedì scorso, ha annunciato una serie di importanti manovre. Francoforte si è concentrata soprattutto sui tassi di interesse, portando a zero il tasso ufficiale di riferimento (cioè il costo che le banche dell’eurozona pagano alla Bce per ottenere in prestito denaro). Mai così basso anche il tasso sui depositi delle banche presso la Bce stessa, già in territorio negativo, abbassato a -0,40%, con l’intento di scoraggiare le banche a parcheggiare liquidità presso la Bce. Cresciuto anche il Quantitative Easing; aumentati da 60 ad 80 miliardi di euro mensili gli acquisti di titoli, aprendo le porte anche alle obbligazioni non bancarie denominate in euro, emesse da imprese europee, che abbiano un rating “investment grade”. Infine il lancio delle nuove Tltro, della durata di quattro anni, che verranno offerte, a partire da giugno, a un tasso di interesse pari a zero; ma le banche che offiranno prestiti maggiori di soglie predeterminate potranno beneficiare di tassi negativi, fino a -0,40% il tasso sui depositi detto.

Questo lo scenario nel vecchio continente; molto diversa la situazione negli Stati Uniti.

Il dato che ha finora guidato la Fed nella politica monetaria non è stato l’Indice dei Prezzi al Consumo, ma il Job Report. In pratica l’andamento della disoccupazione e conseguentemente la creazione di nuovi posti di lavoro. L’andamento dell’inflazione ha avuto finora un ruolo marginale, ma secondo alcuni analisti, negli Stati Uniti questa starebbe aumentando in maniera un po’ troppo rapida. L’indice “core” di febbraio, esclusi i beni alimentari ed energetici, si è attestato al +2,30% su base annua, ovvero al tasso più alto dal maggio del 2012. In quel mese la discesa del prezzo del barile ai minimi pluriennali  (su base mensile, i prezzi energetici sono scesi di ben -6%) ha nascosto il dato dell'inflazione lorda ad appena l'1%, ma la risalita in area 40dollari di questi giorni lo enfatizzerà. Tutto ciò potrebbe allarmare la Fed tanto da spingerla in futuro a rialzi aggressivi dei tassi, soprattutto se dovesse concretizzarsi nel medio periodo il rialzo ad 80 dollari, previsto ad esempio dall'AD di Eni De Scalzi. 

mercoledì 9 marzo 2016

Rivoluzione mutui: è davvero così semplice perdere la casa?



Rivoluzione mutui: è davvero così semplice perdere la casa?

L'argomento “casa” nei giorni scorsi ha conquistato le prime pagine dei giornali con la notizia che bastavano sette rate di mutuo non pagate per consentire alla banca di mettere in vendita l'immobile, norme che scaturiscono dal recepimento della direttiva europea  2014/17/Ue sui mutui. Gli attacchi alla legge sono immediatamente arrivati da ogni parte politica.

Chiariti i seguenti punti :
1) Le vendite senza passare dall’Asta Giudiziaria sono possibili solo se e quando il cittadino abbia sottoscritto liberamente la clausola di inadempimento. Cosa vuol dire? Semplicemente che tale clausola è facoltativa e la banca non può in alcun modo obbligare il proprio cliente a sottoscriverla. Quindi la casa può essere messa in vendita solo con uno specifico atto di disposizione dell'immobile da parte del consumatore.
2)  In caso di autorizzazione alla vendita da parte del cittadino, la banca è obbligata a cancellare il debito anche se l’importo ricavato dalla transazione risultasse inferiore al debito residuo. Questo punto è molto importante tutelando il cittadino dall' eventuale deprezzamento della casa.
3) Nel caso opposto, invece, cioè se la banca vendesse l’immobile per una cifra superiore al debito residuo, sarebbe obbligata a girare al cliente la differenza.
4) La riforma non è retroattiva, non si applica pertanto ai mutui già in essere, nemmeno in caso di surroga, quando cioè si “trasferisce” il proprio mutuo da una banca ad un’altra.

Possiamo senz’altro affermare che non perdere la casa non sarà né un fatto semplice né un meccanismo automatico; anzi, con il decreto mutui potremmo ottenere un aumento della trasparenza nei confronti dei consumatori.

mercoledì 2 marzo 2016

Sull’Europa - e sull’Italia - torna lo spettro deflazione


Sull’Europa - e sull’Italia - torna lo spettro deflazione

L’obiettivo della BCE di portare la variazione dei prezzi al consumo al 2% sembra sfumare. I dati preliminari diffusi da Eurostat dicono infatti tutt’altro: il tasso di inflazione dell’Eurozona è stato a febbraio negativo dello 0,2%.. Stessa identica sorte tocca all’Italia, con un calo dello 0,2% mensile e dello 0,3% annuo, come non accadeva ormai da nove mesi. 

La principale causa del rallentamento è da attribuirsi al collasso dei prezzi delle materie prime nel  settore energetico, con il petrolio in cima alla lista. Il greggio ha raggiunto i minimi da circa 12 anni a questa parte, principalmente per l’eccesso di produzione. 
Un altro motivo di ribasso nella variazione dei prezzi è legato alle verdure che, segnala Coldiretti, si è attestato ad un pericoloso -11%. 
Escludendo infatti le materie prime energetiche e i beni alimentari non lavorati, l'inflazione -cosiddetta “di fondo” - passa in territorio positivo attestandosi a +0,5%, comunque piuttosto scarsa ed in ribasso rispetto al +0,8% di gennaio.

Considerato che la BCE ha già abbassato il costo del denaro ai minimi storici ed avviato il Quantitative Easing  con acquisti ogni mese di 60 miliardi di Euro di Titoli di Stato, misure che si sono rivelata insufficienti, le decisioni che saranno prese giovedì della prossima settimana sono molto attese dai mercati, tenuto conto che il tasso target di inflazione rimane il 2% annuo.